Pubblicato il secondo draft VSME: quali le principali novità
A cura di s-mood sustainable solutions
A gennaio 2024 l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) ha rilasciato la prima bozza dello standard VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for SMEs), framework di rendicontazione di sostenibilità volontario progettato per agevolare le PMI non quotate nel reporting degli impatti ESG, rimasta in consultazione pubblica fino a maggio 2024. Pochi giorni fa, il 30 ottobre 2024, è stato pubblicato il secondo draft del VSME, che ha recepito in misura significativa i feedback raccolti durante la consultazione pubblica della prima versione dello standard di gennaio.
La novità più rilevante riguarda la rimozione dell’obbligo di valutare e rendicontare questioni di sostenibilità dal punto di vista della doppia materialità (DMA): voci critiche hanno sottolineato che una DMA è troppo complessa, difficile e costosa da preparare per le PMI. Tuttavia, per le future versioni di VSME, l’EFRAG sta valutando la possibilità di includere un elenco di questioni di sostenibilità “a misura di PMI”.
Il draft di ottobre 2024 introduce anche altre novità rispetto alla versione di gennaio 2024, tra cui segnaliamo:
- Due moduli anziché tre: Basic Module (BM) e Comprehensive Module (CM)
L’introduzione del Comprehensive Module (CM), che si aggiunge al Basic Module (BM), offre un livello più approfondito di reportistica, comprendendo metriche aggiuntive su governance, ambiente e questioni sociali. Questo modulo è rivolto principalmente a soddisfare le esigenze di informazioni dei partner commerciali, inclusi investitori e istituzioni finanziarie. Le opzioni di applicazione sono di conseguenza due: Basic Module oppure Basic Module + Comprehensive Module.
- Ampliamento delle soglie dimensionali per le PMI:
I limiti per la classificazione delle micro, piccole e medie imprese sono stati innalzati. Ad esempio, per le microimprese, la soglia del fatturato è passata a 900.000 €, e per le medie imprese, il limite di fatturato è salito a 50 milioni di euro.
- Sostenibilità e target ambientali:
Le metriche del Basic Module includono l’intensità delle emissioni GHG e i target specifici di riduzione delle emissioni per Scope 1e 2, con un dettaglio sui piani di transizione climatica eventualmente adottati da evidenziare nel Comprehensive Module.
A seconda del tipo di attività svolte dall’impresa – e al netto dei requisiti di reporting delle emissioni Scope 1 e 2 – la divulgazione della quantità di emissioni Scope 3, se rilevanti per l’impresa, può fornire informazioni rilevanti sugli impatti della catena del valore di appartenenza rispetto ai cambiamenti climatici.
- Gestione delle informazioni sensibili:
È stata chiarita la possibilità di omettere informazioni sensibili o classificate, purché ne venga data comunicazione nel report.
- Comparabilità e trasparenza:
Maggiore enfasi sull’allineamento dei report con i bilanci finanziari, incluso l’uso di cross-reference per facilitare la comprensione delle correlazioni tra i dati finanziari e di sostenibilità.
- Nuovi indicatori social e governance:
Introduzione di metriche sulla diversità di genere negli organi di governance, politiche sui diritti umani e incidenti negativi severi relativi a discriminazione, lavoro minorile e forzato.
Per le PMI non quotate approcciare il reporting di sostenibilità significa ricorrere ad uno strumento estremamente valido di supporto nella gestione delle problematiche ambientali e sociali, migliorando resilienza e competitività. Significa inoltre soddisfare le richieste informative di investitori e grandi imprese. L’utilizzo dello standard VSME allo scopo facilita il compito in quanto – proporzionato, strutturato e modulabile – comporta un effort compatibile, e oneri amministrativi contenuti, migliorando l’accesso a finanziamenti e filiere sostenibili.
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